domenica 5 febbraio 2012

CENERENTOLA ERA PROPRIO DI ALTRI TEMPI !


Cenerentola, era di un altro mondo. Lo dico e posso confermarlo. Era una extraterrestre, una persona di una forza d'animo straordinaria. Quella sì che aveva capito tutto dalla vita. Volete sapere perché? Sputo tutto adesso.
Torniamo ai giorni nostri e prendete con me l'aereo per Lione. Quando mi hanno detto di andare a fare un sopralluogo ed a dormire all'interno di un vero castello, non credevo ai miei occhi. Potevo essere, per una volta, una vera principessa. Sguainare la mia treccia dalla torre ed aspettare il principe azzurro col cavallo bianco che correva a salvarmi dalla strega cattiva. See. Torniamo alla terra che chiama e sbattiamo il musetto sulla dura realtà.
Prendo l'aereo e vengo catapultata in una nuova dimensione. Esco dalla solite routine per entrare in una nuova magica dimensione. Attraversando la selvaggia ed infinita natura dell' Allier arrivo al Chateau de Veauce, una perla incastonata in un bosco che lo custodisce con rovi e licheni. Wow. Che magia, che sogno, che paradiso. Che aria qui. Tutti a bocca aperta,noi fantastici sei, di fronte a questo sogno incantato.


Chateau de Veauce, fortezza del XI secolo. Splendido castello che ha mantenuto inalterato il suo fascino, nonostante ora abbia bisogno di restauri. Un tesoro che non va nascosto ma assaporato, ammirato, sognato in ogni suo singolo mattone intriso di storia, in ogni suo angolo che regala sorprese ed emozioni a chiunque si avventuri alla scoperta di questo piccolo gioiello incastonato nella campagna dell' Allier. Stiamo lavorando ad un sogno.
E maestoso ed imponente è lui il vero re del Chateau. Ve lo presento, Monsieur Le Paon! Mister Angel per gli amici. Quando qualcuno gli piace, lui fa questa immensa ruota. 

 
A me non me l'ha fatta, gli ho messo paura.
Ad accoglierci la padrona del castello, ci guida alle nostre camere, sul sottotetto.
Adesso capirete perché Cenerentola era di un altro mondo. Io non so come ha fatto lei, a pulire tutti i giorni il castello. Guardate qua.



Questa era la mia umile dimora nella mia permanenza nel castello. Faceva tanto pantan, calcinacci di qua e di là, pavimento inclinato, muri storti, soffitto autoreggente per miracolo e finestra rotta. Come vedete anche l'arredamento è a tema. La sedia cammina pure da sola, s'anima di notte e va ovunque, ha anche le gambe pronte per la corsa e per attentare a me tutte le mattine.
Un letto d'altri tempi...io prendevo la rincorsa per salirci sopra e la mattina davo di addominali per scender giù, con tanta grazia che sono finita pure col culetto per terra.


Poi una chicca, questa ve la devo dire. Nell'armadietto del bagno ho trovato una rarissima porcellana di fine novecento. Un pezzo così pregiato che ci riporta sia indietro che avanti col tempo, un continuum temporale che non tramonta mai e ci fa capire come il tempo si sia fermato e come sia in perpetuo e costante..movimento.


Notate l'intarsio, la lavorazione instancabile di ciò che indelebilmente hanno impresso. Notate con che cura ci ricordino, quando ci laviamo i denti, di quanto sia importante il messaggio di pura poesia che trasmette di prima mattina e di sera.
Sveglia pure i fantasmi.
A proposito, vogliamo camminare all'interno del castello e scoprire i suoi tesori?
Come ogni castello, anche Veauce è famoso per il suo fantasma.
E' della Belle Lucie, il lamento incostante, i passi felpati che inondano le stanze del castello di notte. E' della Belle Lucie, Cenerentola finita male, lasciata morire nella torre del castello di fame, freddo e dolore per il solo peccato d'aver amato, con tutto il cuore,il Barone del castello. Una umile serva che non poteva sposare il suo principe.
Io la storia non l'ho voluta sapere fino al ritorno dal castello ma immaginate la mia felicità nel sapere che la camera dove dormivo, era della Belle Lucie. Che thrilling!
Bellissima la scarica di adrenalina endovena mentre perlustravamo ogni singolo angolo remoto del castello per poter fare uno studio accurato del suo stato attuale.
Calpestare solai traballanti, soffitti pericolanti, muri ricoperti d'edera e spifferi misteriosi. Prendersi un colpo nella torre della Belle Lucie e trovare un pipistrello pronto all'attacco.
Sentire rumori sinistri in ogni dove, sopratutto quando perlustravo da sola i corridoi con la pila. Con l'armatura imponente che mi salutava tutti i giorni e le feste di Caterina, il gatto nero, come tradizione comanda, che mi saltava in testa tutte le mattine quando scendevo a preparare la colazione e mi fissava nelle palle degli occhi con i suoi occhioni verdi fosforescenti.


E poter dire, ancora una volta..NO!!!!Non è possibile!
Vi devo raccontare una storia, una lunghissimi storia di una vita che non solo mi perseguita e lo farò in un post ad hoc.
In uno sperduto castello dell' Allier, medioevale, incontaminato, lontano dal mondo intero secondo voi, cosa potrei trovare oltre al fantasma? Berlusconi? Mannò.
Sapete cosa c'era nei meandri sotterranei del castello? Giudicate dalla foto e provate ad indovinare.

  
Oh si si, un ristorante giapponese. E chi sa, in questo momento si metterà a ridere o le mani tra i capelli. Io dico e ripeto. Sono cose fuori dal comune. Ma dico, qui???????? Proprio qui???? E mica è finita qui ragazzi. Non c'è solo questo ristorante giapponese abbandonato,” SUSHI”.Con questo curioso piano cottura di altri tempi.
( Non so come siano adesso...chiedo venia ma non si finisce mai di imparare ).


Vogliamo andare a visitare le sale al piano padronale, tutte dedicate ad un tema? Secondo voi? Bravi avete indovinato, le strade tra me ed il Giappone sono infinite e gustiamocela questa sala "à la japanese". In nome di Hokusai ed eredi.

  
E con questo non commento e non vado oltre, perché é un'altra storia ma dico...mi perseguitano davvero. Vi ho detto pure troppo.
E il castello non è finito qui. Insieme al prode Morpheus ( perché con me c' era pure il Matrix degli aspirapolveri, che si era perfettamente calato nella parte ) sono andata ad avventurarmi nella selvaggia natura del parco. Si camminava da Dio.

 
Portavo un'impermeabile con tutte pennazze svolazzanti perché pioveva e la natura mi chiamava costantaneamente a sé, mi ancorava ad ogni spina e m'invocava ad ogni passo nel fango. Mentre Morpheus, nella sua agilità, si destreggiava come se fosse ancora nell'universo di Matrix e saltellava di qua e di là, indelebile. Neanche una stramaledettissima spina. Scopriamo i resti di un vecchio mulino. Veramente affascinante.

 
( Lo so che è storta, lo so ma è la mia visione del mondo in quel momento,mi sfiziava così, almeno rende l'idea di quanto stavo dritta io lì!! )
E osiamo camminare attraverso il fiume, scivolando di sasso in sasso. Ma mentre Morpheus, immune da ogni sorta di calamità naturale, camminava sopra le acque, io ad un certo punto mi sono rotta di saltare le pietre e rischiare il collasso visto che ho le gambette corte e mi sono messa a fare come i comuni mortali, camminando dentro le acque. Basta che si arriva, oh! Meglio i piedi del culetto bagnato!
E scopriamo, una natura curiosa,indecifrabile,misteriosa,immensa come questa bellissima pianta.

  
Un altro piccolo tesoro nascosto in questo splendido bosco e poi ritorno al calore del camino, per asciugare i miei piedini mentre Morpheus non aveva addosso neanche un granello di polvere. E' un miracolo, non è umano!
Scoprire il castello e scoprire i personaggi al suo interno, gustare la meravigliosa cucina del cuoco francese e divertirmi a cucinare, inventando gli ingredienti al momento. C'era una cucina all'antica con poca luce ed una dispensa ricca di spezie. Perché anche nel chateau c'è un pizzico di fantasia, un pizzico di magia ed anche la belle Lucie forse riusciva a spiluccare qualcosina.
C'era il Saltimbanco che suonava ogni cosa, c'era la Principessa sognante, c'era la Dea della Luce e delle Tisane, c'era il Lord inglese, c'era la Fata dei Boschi, c'era Marilyn Monroe, c'era il già citato Morpheus e c'ero io. Scusate se è poco.
Sicuramente tornerò a parlarvi di questo magico castello e dei suoi abitanti per lasciarvi sognare insieme a noi, che crediamo in questo sogno.
Vi lascio con delle rose bianche che possano un giorno, rifiorire insieme allo stesso castello, insieme alla Belle Lucie che vi accoglierà a braccie aperte quando ritroverà il suo camminamento, la sua camera immacolata, le sue finestre chiuse e la compagnia che possa scaldarle il suo ferito cuore. Mai dire mai, forse arriverà anche il principe col suo cavallo bianco a rapirla e renderla, finalmente felice.




2 commenti:

  1. Sai che sono d'accordo sul nome del blog, non per niente sono la tua gemellina!!!
    Pensa adesso come sarà bello il nostro castello marcondirondirondello!!!

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  2. Mi sono emozionata nel leggere il tuo racconto.
    Si perché è come se avessi potuto "vedere" ciò che raccontavi, è come se nella mia testa si materializzassea la tua storia ed io stavo in un angolino ad osservarti mentre ti destreggiavi tra le mille peripezie. Beh che dire, grazie per avermi resa partecipe del blog, di avermi fatto conoscere il tuo MODO di scrivere (perché penso che ognuno di noi ha il suo stile, che è irripetibile, essendo unico nel suo essere).
    E il tuo stile rispecchia proprio la tua personalità, ovvero una persona briosa, sempre con tanta voglia di fare, che non si arrende dinanzi a nulla e pronta a dare una spinta a chi ne ha bisogno insieme ad una manciata di sorrisi!
    Complimenti e continua così, è davvero un ottimo inizio questo.
    Giulia.
    Ps: non potevi chiamarlo altrimenti il blog, d'altronde tu sei una persona che mette il cuore in tutto ciò che fa, non potevi non metterlo nella scrittura!

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